Personaggi di Grana



Maestro Abele TRUFFA
Si inizia questa pagina su Abele Truffa, noto in dialetto granese come "Maastro Abele", con una delle sue "leggende", tratta dal giornalino parrocchiale "La Buona Parola" degli anni '40, dal titolo "La corsa delle due vecchiette": in seguito alla ridefinizione dei confini tra i diversi paesi, non si conosce con esattezza la data, tra Grana e Castagnole nacque una disputa che rischiò di degenerare. Per fortuna vennero in soccorso due vecchiette che trasformarono la contesa ormai aspra in un confronto cavalleresco. In pratica, le due signore dovevano partire dal proprio paese e recarsi, il più velocemente possibile, verso l'altro. Il confine si sarebbe determinato nel punto del loro incontro e purtroppo la vecchia di Grana, nonostante la buona volontà dimostrata, percorse circa metà distanza della sua avversaria. A suffragio dell'avvenimento si decise di donare il prato in cui le due donne si incontrarono al Beneficio parrocchiale e quel prato fu chiamato "Pradone" (Pratodoneo), denominazione in uso ancora ai giorni nostri.

Ultimo di nove fratelli, uno dei quali fu sacerdote e una si fece suora, Abele Truffa nacque a Grana il 6 ottobre del 1898, paese al quale fu sempre molto legato, e qui fu sepolto dopo la sua morte che avvenne nell'ottobre del 1980.  Seguì gli studi magistrali e conseguì la licenza di insegnante, dopo aver prestato servizio militare per un anno durante la Prima Guerra Mondiale, nel 1920. Dopo una breve parentesi, dal 1935 e fino al termine della carriera nel 1964 insegnerà nelle classi elementari di Moncalvo, dove ricevette numerosi apprezzamenti. Molto amato e benvoluto dai suoi alunni, nonostante il rigore dei suoi metodi di insegnamento, guardò sempre con molto interesse ai nuovi metodi di insegnamento e fu lui stesso precursore di metodologie innovative. Tra tutte meritano di essere ricordate: il tema libero, le visite a luoghi di lavoro, antesignana della moderna alternanza scuola/lavoro, e le lezioni all'aperto, quest'ultima quasi rivoluzionaria.

Ma il Maestro Abele fu anche scrittore, sia di poesia che di prosa, e se n'è già avuto un seppure piccolo esempio con la leggenda con cui si è aperta questa pagina, e compose saggi. Famoso al riguardo ciò che scrisse con valore critico-biografico su Guglielmo Caccia, detto Il Moncalvo per una importante pubblicazione sul famoso pittore. Partecipò a numerosi concorsi con le sue famose poesie nei quali ottenne buoni risultati e si dilettò anche nella pittura. Fu però la sua sensibilità verso gli ultimi, i meno abbienti a vederlo particolarmente attivo e furono molti i gesti e le iniziative che lui mise in pratica nei riguardi dei più deboli. A testimonianza di ciò resta il suo ultimo atto di generosità che al momento della sua morte lo ha visto donare le sue cornee a qualche sfortunato che ne avesse bisogno.

Niente di meglio per concludere la sua biografia che pubblicare una cartolina d'epoca del Comune di Moncalvo, stampata quando al Maestro Abele fu intitolata una via in virtù dei suoi notevoli meriti. 

La biografia del maestro Abele Truffa