È la Chiesa
che insieme a San Pietro Martire fu abbattuta per migliorare, almeno nelle intenzioni,
la viabilità del paese. Sorgeva a metà della via omonima, all’incrocio con via
Sottopiantati , e al riguardo è interessante riportare quello che scrisse Don
Gatti: “tutti sanno a Grana che
il paese è formato come una grande X. Al centro la Chiesa Parrocchiale e le
quattro vie dedicate a S. Antonio, S. Rocco, S. Stefano e S. Sebastiano. In
ogni via c’era una cappelletta dedicata al Santo”. Di San Sebastiano si sa che fu uno stimato ufficiale della guardia
pretoriana di Diocleziano. Per lungo tempo restò segreta la notizia che fosse
cristiano e lui si prodigò nella difesa di quanti erano perseguitati a causa
della loro fede, fino a quando la verità emerse e fu condannato a morte per
mano degli arcieri ed è per questo che il Santo viene raffigurato trafitto di
frecce. La prima visita pastorale nella cui relazione si parla della Chiesa di
San Sebastiano risale al 1696 e al riguardo è scritto: “prope locum”, cioè “vicino
al paese” e questo sta a significare che si trovava in aperta campagna,
seppure non distante dalle ultime case della via in cui era situata. Dalla
stessa visita pastorale emerge anche che la Chiesa “spectat ad Comunitatem”, cioè “a
carico della Comunità”.
Il giorno 8 dicembre 2021, nel luogo dove sorgeva, alla presenza del Parroco e del Sindaco di Grana, l'associazione ha posato una targa a suo ricordo.