L'Asilo in questione è l’Asilo Infantile Testa, una delle più benemerite istituzioni di
Grana. Ed era anche una delle più amate. Sorto ad opera di Don Vincenzo Testa, l’accogliente Asilo iniziò la
sua attività nel 1864 e inizialmente fu retto da ottime Maestre e
successivamente dalle Suore del Cottolengo fino al 1983, anno in cui anche
l’ultima Suora, Suor Pierina Genoni, dopo 16 anni di permanenza tra la popolazione di Grana, lasciò
il paese insieme a Suor Maria e alla Superiora Suor Sebastiana.
Per Loro il “il
Deo Gratias" (quello
che loro erano solite ripetere ad ogni
piccolo gesto di affetto) da tutti coloro che le hanno conosciute e da
loro hanno ricevuto tanti insegnamenti.
Nelle foto sotto si possono vedere l'edificio delle scuole e sullo sfondo l'asilo Testa, il fondatore Don Vincenzo Testa, un gruppo di bambini e le tre suore che lo hanno gestito negli ultimi anni.
Buongiorno, sono Dessimone Marilina una ex maestra d’asilo originaria di Grana e residente a Torino da circa 40 anni. Navigando sul web ho “scoperto” la vostra bellissima iniziativa granaartetradizione.it e relativamente alla pagina “Ricurdanda l’Asilo” volevo fornire, se vi interessa, un mio piccolo contributo come persona informata essendo stata per alcuni anni maestra di tanti piccoli compaesani/e.
L’Asilo, grazie ad un lascito, è stato fondato nel 1873 da don Vincenzo Testa per assistere le numerose bambine e bambini del paese. Le suore del Cottolengo per anni con il loro contributo hanno gestito l’asilo rendendo un prezioso servizio socio educativo alla prole dei genitori impegnati nei lavori di allora: contadino, muratore, commerciante di vino e bestiame.
Per questa loro missione erano il punto di riferimento per tutta la popolazione, tanti di noi ricordano ancora con affetto suor Pierina, suor Maria e la Madre Superiora.Poi le suore andarono via, forse richiamate dalla Casa Madre, suor Pierina si trasferì ad Ozzero nelle vicinanze di Milano e l’Asilo rimase chiuso per qualche anno.
Intorno al 1966 venne riaperto e si alternarono le maestre Piera di Grana, Mina di Balzola e Delia di Calliano, nel periodo dal 1973 al 1979 sono stata una di queste e conservo un ottimo ricordo dei miei ex “alunni”. Come non ricordare anche la sig.ra “Carola” storica cuoca. Successivamente vi fu la maestra Celoria di Montemagno, fino ad arrivare al 1983 dove venne definitamente chiuso. Fra le tante attività che si svolgevano nell’asilo i bambini di ieri ora quasi alla soglia dei 50 ricorderanno le visite dal panettiere “Lino” per imparare a fare il pane; dal falegname “Carlo” per vedere tagliare e lavorare il legno; la vendemmia nelle vigne del “Cifeto”; alla Masseria per vedere gli animali.
I teatri si svolgevano due volte all’anno: una a Natale e l’altra alla festa della mamma, dove la popolazione veniva allietata nel salone comunale con recite e canti accompagnati dalle musiche del maestro Nino Oddone. Come non ricordare la loro spontaneità: ad esempio quando nel Presepe vivente il bambino più piccolo nei panni di Gesù Bambino si è alzato ad additare il “Mario” del Cifeto che portava il gelato a tutti.
Come non ricordare i balletti ed i canti alla recita per la festa della mamma, le sfilate di moda e la processione del “Corpus Domini”, dove i bambini dell’Asilo, con i grembiuli bianchi e i bellissimi colletti lavorati all’uncinetto da una granese, spargevano i petali al passaggio del “Santissimo” per le vie del paese.
Un caro ricordo ai miei ex bimbi e bimbe che purtroppo hanno raggiunto la “Casa del Padre”: Luca, Natascia e per ultimo Filippo. Anche se son tanti anni che non abito più a Grana i miei ex bimbi sono sempre nel mio cuore.
Da parte delle persone che animano l'associazione Grana Arte e Tradizione, e in modo particolare di chi cura questo sito, un sentito grazie a Marilina per il prezioso contributo fornito, sia in forma scritta che fotografica.
Nelle foto sotto i bambini dell'Asilo dagli anni '51 agli anni '78.
In questo spazio si vogliono proporre alcuni "Pensieri" di Suor Pierina Genoni, figlia del Cottolengo, per 16 anni al servizio della comunità nell'Asilo di Grana. Si tratta di poesie che sono state spesso utilizzate dai bambini dell'Asilo nelle loro recite.
A quanti l’hanno conosciuta, amata e con Lei sono cresciuti in una esperienza di amicizia e di vita al servizio della Carità Cottolenghina.
Giudica il tuo giardino dai fiori che crescono,
non dalle foglie che cadono.
Giudica i tuoi giorni dalle ore felici
e non fermarti ai momenti tristi.
Giudica le notti dalle stelle in cielo
non dalle ombre sulla terra.
Giudica la tua vita dai sorrisi
non dalle lacrime.
Fai del bene intorno a te
Senza attenderti che se ne accorgano
Giudica la tua età dagli amici che ti circondano
non dagli anni che passano.
Se cerchi un esempio di amore
Guarda il Crocifisso.
Se cerchi un esempio di obbedienza
Segui Colui che si fece obbediente
Al Padre fino alla morte di Croce.
Se cerchi un esempio di disprezzo delle cose terrene
Segui Colui che e’ il Re dei Re, il Signore
Dei Signori, nel quale sono nascosti tutti i
Tesori della Sapienza e della Scienza.
Egli e’ nudo sulla Croce,
schernito, sputacchiato, percosso,
coronato di spine e abbeverato con aceto.
Se cerchi un esempio di umiltà
guarda l’Eucaristia e in Lei
troverai la forza per il tuo cammino.
ALLA MAMMA
Abbiam colto nel dolce
Misterioso giardino
Che germoglia ed olezza
Nel cuor d’ogni bambino
Un mazzetto di fiori.
Son fatti di luce,
D’innocenza e di candore
Come fiori di cielo
E li vede fiorire
Solamente il Signore.
Eccoli; li abbiamo colti
Per Te, perché ti facciano
Più leggero il cammino,
E la loro fragranza
Ti discende nel cuore
Come l’ali di un Angelo.
Accettali: sono fiori
Di bontà, di preghiere,
Sbocciati per amore
Nel cuore dei tuoi bambini.
A te mammina un bacio,
un fiore, e tanto, tanto amore.
QUEL CHE POSSIEDE UN BIMBO
Due piedi lesti lesti
Per correre e saltare;
Due mani sempre in moto
Per prendere e per fare;
La bocca chiacchierina
Per tutto domandare;
Due orecchie sempre all’erta
Intente ad ascoltare;
Due occhioni spalancati
Per tutto investigare;
Un cuoricino buono
POESIA
Mi hanno dato una rosa
Da vendere. Questo mestiere
Non l’ho mai fatto!
Ma… volere è potere: lo faccio per dovere….
E per far piacere!
Che cosa ci vuole per far
Fiorire una rosa?
Un po’ di luce, un po’ d’acqua
E le cure solerti
Di un intelligente giardiniere.
Mi hanno dato una rosa
Da vendere e non conosco il prezzo:
Che valore può avere una rosa,
Un bocciolo di rosa….
La rosa dei venti?
Di prezzi se ne possono fare tanti
Quanti sono i complimenti ……
Ma così non concludo niente.
La rosa che mi hanno dato da vendere
Cara Superiora io non la vendo più.
C’è dentro il cuore di tutte
Le Suore Anziane e delle meno Anziane
Di questa Casa di Riposo della quale Tu
Ci sei cara e amata Madre, e noi
Mettiamo dentro questa rosa bella,
Fresca e profumata, ma, come tutti i
Fiori, senza parola, e diciamo ad essa
Vola dalla nostra amata Superiora
E quello che da noi non si osa, fai
Tu capire con la eloquenza del tuo profumo.