L'imponente Chiesa parrocchiale

Storia della Chiesa dal 1742 al 1771

Segue da Storia della Chiesa Assunzione di Maria Vergine

La settecentesca Chiesa parrocchiale dedicata all’Assunzione di Maria Vergine rappresenta uno splendido connubio tra barocco piemontese, arte pittorica, sculture lignee e marmoree, patrimoni tessili.

L’attuale parrocchiale è stata costruita dove sorgeva la preesistente Chiesa in stile romanico, già all’epoca dedicata all’Assunzione di Maria Vergine e definita nel 1742 da Don Gaspare Filippo Mondo, arciprete di Grana, “di struttura antica a tre navate”. Il coro era quadrato con pavimento in mattoni, l’edificio presentava una copertura a volta e disponeva di sette finestre vetrate. Le pareti interne apparivano “incrostate ed imbiancate”, mentre all’esterno erano “incolte”, definizione che sta certamente ad indicare la muratura in mattoni a vista. Il campanile, costruito in pietra, si presentava in discreto stato di mantenimento.

Di questa Chiesa si hanno notizie certe già dagli anni Ottanta del 1500, come si evince dai verbali delle visite pastorali dell'epoca, in quanto risultano ben documentati i lavori di ristrutturazione o ampliamento di quella struttura, già ritenuta vecchia, pur non essendosi trovato alcun documento certo sulla sua fondazione. Ma fu durante una visita pastorale di Monsignor Paolo Maurizio Caissotti, avvenuta nel maggio del 1766, che tale Chiesa Parrocchiale, già da tempo ritenuta insufficiente ad accogliere tutti i fedeli, fu definita “indecente e minacciante in più parti”.

Il contratto per la costruzione della attuale Chiesa Parrocchiale, come ricordato in un verbale dei Convocati del Consiglio Comunale del 1777, fu stipulato il 17 agosto 1771 con il capomastro luganese Ludovico Manfrino di Sessa, il quale si sarebbe impegnato ad erigere il nuovo edificio per una somma di oltre 7.300 Lire su disegni dell’architetto Gaspare Pasta di Asti. Inutile ricordare che tale somma andò crescendo negli anni come documentato da innumerevoli atti e verbali.

Va messo in risalto come proprio nei primissimi mesi del 1771 il già citato Don Gaspare Filippo Mondo, arciprete di Grana, avendo fatto abbattere senza autorizzazione alcuni alberi presenti su proprietà della Parrocchia, sia stato chiamato in causa dal Comune e solo grazie all’intervento del Vescovo si giunse ad un accordo con il risarcimento di Lire 200 del Piemonte. Tale somma fu rateizzata in quattro anni e interamente utilizzata per la costruzione della nuova Chiesa.


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