Chi era Maggiorino Capello? Forse in pochi ne hanno sentito parlare!
Cominciamo con delle date: il Conte nasce a Grana il 31 di Luglio del 1852 e muore a Roma a 85 anni, il 23 gennaio del 1937. Avvocato insigne, assurse a fama mondiale con la difesa del diritto di proprietà della Sede Apostolica circa il Sacro Convento di Assisi contro quelle che erano le ingerenze civili sul suo uso.
Tutto cominciò l’11 Dicembre 1860 con il Decreto del Commissario Gioacchino Pepoli che soppresse tutte le corporazioni religiose: un drastico provvedimento anticipatore della legge nazionale del 7 Luglio 1866 che consentì anche al Comune di Assisi di servirsi dei beni delle Corporazioni soppresse a scopi benefici.
Il Sacro Convento rischiò in quel periodo di estinguersi per mancanza di frati. Lo Stato gli aveva infatti concesso la sopravvivenza a termine: doveva chiudere i battenti nel momento in cui sarebbe rimasto con tre soli religiosi dando così inizio a fiera controversia tra la Santa Sede e il Governo Italiano che, con una confisca, aveva fatto l’asso pigliatutto. Un braccio di ferro condotto tra il 1860 e il 1927 intessuto di carte bollate e tribunali.
Il Conte Capello, già Ministro di Monaco e poi del Nicaragua presso il Vaticano, aveva già reso preziosi servigi alla Santa Sede con il suo profondo spirito cristiano ed il suo tatto diplomatico nei rapporti con i diversi stati. E infatti fu incaricato dal Sacro Collegio cardinalizio a mettersi al servizio della causa e assunse l’impegno con tanta dedizione da fissare la sua residenza ad Assisi, con al suo fianco il Cardinale Gaetano de Lai, delegato apostolico per la Basilica.
Enorme fu la produzione di documenti da parte di Capello che, unitamente alle diverse Bolle Papali poste all’attenzione dello Stato italiano, poterono provare per quel bene, l’assoluta proprietà da parte della Sede Apostolica, con prerogative e privilegi identici a quelli riconosciuti alle basiliche patriarcali di Roma.
Nel 1918 il Conte Capello assunse l’incarico di rappresentare in ogni sede il Vaticano e, servendosi di documenti reperiti in antiche biblioteche, il 19 Maggio 1919 ottenne il riconoscimento della proprietà del santuario di Assisi alla Santa Sede.
Nel 1921, infine, l’Avvocato Capello, quale ultimo atto di quella lunga diatriba tra stato e Chiesa durata per oltre sessant’anni, strappò alla giunta municipale (sindaco Ernesto Mestrallet) la procedura per il trasferimento del Convitto che si era installato nel Sacro Convento.
Va ricordato infine che in questo suo difficile compito Maggiorino Capello venne supportato da Eugenio Pacelli, futuro Papa Pio XII.
E allora non sarà forse il caso di dire che solo un Granese fu in grado di risolvere una così grossa Grana?